Pandemic Fatigue

Pandemic Fatigue (fatica pandemica)

La fatica dovuta alla pandemia è una risposta prevedibile e naturale ad uno stato di crisi prolungata della salute pubblica perché la gravità e la dimensione dell’epidemia da Covid- 19 hanno richiesto una implementazione di misure invasive con un impatto senza precedenti nel quotidiano di tutti, compreso chi non è stato direttamente toccato dal virus.

Il lungo lockdown di Marzo e il nuovo periodo attuale di limitazioni di questa seconda ondata ci lasciano sensazioni di stanchezza, sfinimento e depressione (o meglio quello che gli esperti chiamano pandemic fatigue), sentimento generato da uno stato di crisi prolungato della salute pubblica, e in particolare dagli strumenti che abbiamo a disposizione per riuscire a mitigare gli effetti della pandemia, come l’isolamento sociale che ormai da mesi sta limitando la nostra libertà personale. A parlare nei giorni scorsi è stata anche l’Organzizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui circa il 60% degli europei soffrirebbe della pandemica fatigue, sensazione del naturale di fronte ad una crisi che sembra non avere mai fine.

Si consiglia di non giudicarsi e accettare il fatto che ci si può sentire più stanchi, irritabili e meno motivati del solito. È importante crearsi una nuova routine, con orari prestabiliti per i pasti, il lavoro, l’esercizio fisico e il riposo. Si possono mantenere i contatti con familiari, amici e colleghi sfruttando le opportunità date dalla comunicazione tecnologica. È necessario, inoltre, sapersi rilassare, coltivando i propri hobby, e non dimenticare di prendersi cura di se stessi con una alimentazione sana.

Laddove ci si accorga di avere uno stato di umore basso o di tipo ansioso, si può decidere di chiedere aiuto ad un professionista per un supporto di tipo psicologico.